Andrea, raccontaci brevemente del Progetto:
Teach for Italy, parte della rete internazionale di Teach For All, ha come obiettivo il contrasto alle diseguaglianze educative, rafforzando la scuola pubblica Italiana nel suo ruolo di ascensore sociale. Reclutiamo i migliori giovani talenti italiani (laureandi e neo-laureati dalle migliori università, ma anche professionisti mid-career) e li convinciamo ad insegnare per due anni, come esperienza professionale e di crescita personale, inserendo i migliori profili nelle scuole più svantaggiate del paese.
Crediamo, infatti, che ognuno di noi dovrebbe insegnare almeno una volta nella vita. Prima di tutto per l’impatto sociale che l’insegnamento può avere, ma anche perché imparare ad insegnare e a gestire una classe rafforza tutte quelle competenze che sono essenziali per riuscire nel mondo di domani (le famose “21st century skills”). Per questo, vogliamo migliorare l’attrattività della professione dell’insegnante, attraendo i migliori profili all’interno della scuola pubblica Italiana, costruendo una rete di futuri leader Italiani che scelgono la scuola pubblica, e che si impegneranno a rafforzarla in futuro, sia dall’interno che dall’esterno di quello che noi chiamiamo l’ecosistema educativo.
I nostri fellows provengono dai migliori contesti universitari italiani, e sono selezionati sulla base di 11 competenze strategiche valutate durante un processo di selezione riconosciuto a livello internazionale. Il programma inizia con un percorso di formazione estiva che li prepara all’ingresso in classe, partendo dalle migliori metodologie didattiche e pedagogiche internazionali che mettono gli studenti ed i loro bisogni al centro di ogni nostra azione. Una volta entrati nelle scuole, un tutor didattico-pedagogico li segue e li inserisce in un percorso di formazione personale volto a rafforzare le loro competenze e l’impatto che possono avere in classe. Questo percorso di formazione include anche una componente di “mentoring” professionale volto a indirizzare i nostri fellows verso una serie di percorsi professoonali all’interno dell’ecosistema educativo italiano. L’obiettivo di breve periodo è avere un impatto positivo nei contesti scolastici più svantaggiati. Nel lungo periodo, Teach For Italy vuole costruire una rete di talenti italiani che rimangano nella scuola pubblica: come insegnanti, dirigenti scolastici, ma anche lavorando al Ministero o nelle varie fondazioni e centri di ricerca dedicati al contrasto delle diseguaglianze in Italia. A livello internazionale, nei 55 paesi dove Teach For All è presente, vediamo come il 60% dei giovani che fanno questo percorso decidono di rimanere nell’ambito scolastico. Per il restante 40%, l’organizzazione si adopera affinché una volta ritornati nel settore privato, continuino a dedicare le loro energie ed i loro talenti al contrasto delle diseguaglianze educative in Italia.
Come la pandemia ha impattato la preparazione al primo anno di attività e come impatterà la situazione già critica del sistema scolastico italiano
La pandemia ha toccato ogni aspetto del nostro lavoro. L’impatto più grande è stato a livello operativo e nella raccolta fondi. Dal punto di vista operativo siamo stati costretti a diventare, in poche settimane, una organizzazione completamente digitale, trasformando il reclutamento, la selezione e anche tutta la formazione dei nostri primi fellows italiani in procedure completamente online. All’inizio del lockdown avevamo eventi già confermati in 25 università Italiane, dalla Normale di Pisa alla LUISS a Roma, e 15 giornate di selezione organizzate tra Milano, Roma e Napoli. Tutti incontri che abbiamo dovuto trasformare in eventi su Zoom. Stessa cosa per la formazione estiva che rappresenta l’inizio della fellowship di due anni che offriamo ai migliori giovani talenti italiani. In poche settimane abbiamo disegnato un percorso di summer school online coinvolgendo i migliori esperti internazionali di didattica a distanza. Nonostante le molte criticità, siamo riusciti a raggiungere tutti i nostri obiettivi, ricevendo più di 600 candidature al programma e selezionando un gruppo di talenti veramente eccezionali, uniti dalla passione di contrastare le diseguaglianze educative e sostenere la riapertura delle scuole in quest’anno così difficile.
Dal punto di vista della raccolta fondi, invece, l’impatto del COVID è stato più profondo. La tempistica della pandemia non ci ha proprio aiutato. Infatti, dopo il lancio dell’organizzazione e l’adesione alla rete di Teach For All, negli ultimi mesi del 2019 eravamo riusciti a creare molto interesse nei confronti di Teach For Italy, soprattuto nel mondo corporate Italiano, con una serie di grandi ditte, sia Italiane che internazionali, interessate a diventare sponsors o donatori. Il lockdown e l’impatto particolarmente grave della pandemia in Lombardia, dove la maggior parte di questi prospettivi donatori è basata, ha bloccato molte opportunità. Molti hanno giustamente donato tutto il loro budget di CSR per il 2020 al settore sanitario. Altri hanno posticipato tutte le donazioni fino al 2021. Stiamo riprendendo molti contatti, consapevoli che la situazione economica in Italia non è delle migliori.
Chi sono i ‘Friends’ di Teach For Italy?
I “Friends of Teach For Italy” sono ditte, organizzazioni o individui che si impegnano a sostenere la nostra missione in Italia e all’estero. Lo fanno sia tramite una donazione (un minimo di 5,000 Euro all’anno), sia promuovendo le attività dell’organizzazione a livello internazionale, all’interno delle loro reti di clienti e di partners privati e istituzionali. Kelmer è stata il nostro primo “Friend” e siamo molto grati del sostegno che ci sta dando nella promozione della nostra missione all’interno della comunità imprenditoriale Italiana all’estero, partendo dai molti paesi in cui è presente.
Il nostro obiettivo è di avere una rete di 25 Friends di Teach For Italy, sparsi in tutto il mondo. Dal punto di vista finanziario, questo ci permetterebbe di poter programmare le nostre attività con più sostenibilità nel medio e lungo periodo. Dal punto di vista istituzionale, una rete ampia e molto internazionale potrebbe giocare un ruolo importante nel galvanizzare le energie e l’interesse dei tanti imprenditori Italiani all’estero nei confronti del loro paese. Io sono stato un ‘expat’ per 18 anni, vivendo tra Londra, New York e Pechino, ed ho sempre riscontrato con dolore che la comunità Italiana all’estero spesso non è abbastanza coinvolta nel sostenere il cambiamento ed il miglioramento del paese, nonostante potrebbe avere un ruolo importantissimo nel farlo. Ecco, noi vogliamo partire dalla scuola, da una visione veramente di lungo periodo, per cambiare il nostro paese, e vogliamo coinvolgere tutti in questa missione.
Un messaggio a tutti i nostri lettori (SMEs, avvocati e commercialisti, consulenti d’impresa).
L’Italia è ormai in piena crisi educativa. Difficoltà ad attrarre e trattenere talenti, enorme complessità burocratica e amministrativa, mancanza di investimenti, e crescenti diseguaglianze socio-economiche fanno sì che la scuola pubblica faccia sempre più fatica ad essere un efficace ascensore sociale, particolarmente nelle comunità più svantaggiate del paese. Un tema evidente prima dell’emergenza COVID, ma la più lunga chiusura delle scuole del mondo occidentale peggiorerà le diseguaglianze socio-economiche già presenti nel nostro paese. Dati ufficiali mostrano come dalla fine di Febbraio, data della chiusura delle scuole, quasi due milioni di studenti italiani non sono stati raggiunti da nessun tipo di didattica. In altre parole, hanno smesso di imparare e crescere. Uno studente su cinque non riesce a fruire della didattica in remoto, principalmente per la mancanza di dispositivi adeguati, di spazi domestici e supporto familiare, e di una connessione di qualità. Solo un insegnante su tre si sente adeguato all’uso dell’ICT, e molte scuole non sono dotate delle infrastruttura adeguate.
In un paese che già soffre le più alte percentuali di abbandono scolastico d’Europa, e anche le più alte percentuali di giovani “NEET” (che non studiano, non lavorano e non si formano), l’inabilità del sistema scolastico di non lasciare nessuno indietro non è più accettabile. Un dato su tutti: In Italia, di cento bambini con un genitore che non ha terminato la scuola superiore che iniziano la scuola oggi, solamente 8 arriveranno alla laurea. Su 100 bambini con un genitore laureato, invece, arriveranno alla laurea in 65.
Teach For Italy e Teach For All agiscono per ridurre queste disuguaglianze, trasformando l’impatto che la scuola può avere nelle comunità più svantaggiate d’Italia. Tramite la rete internazionale di Friends of Teach For Italy vogliamo ingaggiare le migliori realtà imprenditoriali Italiane all’estero in questa missione di profondo cambiamento del nostro paese. Molti dei successi Italiani all’estero sono storie di persone che hanno avuto la fortuna di frequentare una buona scuola, che gli ha dato le basi per crescere e portare la conoscenza e l’abilità Italiana nel mondo. Noi vogliamo che queste storie di successo possano continuare ad esistere investendo nel miglioramento della scuola Italiana. Ci sono tantissimi modi diversi per coinvolgersi nella nostra missione, che è basata su azioni di lungo periodo per le quali necessitiamo una grande rete di partners che vogliamo contribuire a cambiare l’Italia.